ENNESIMO INTERVENTO SULLA POESIA= LA QUALITA' CHE FA LA DIFFERENZA
di Ninnj Di Stefano Busà
Vogliamo parlare ancora e ancora della Poesia? Eccovi allora, un mio ennesimo studio. Da quello che ho potuto constatare in tanti anni di frequentazione della poetica, con insegnamento in corsi universitari (15 anni), con saggi critici, numerose interviste rilasciate a testate di giornali e riviste specializzate, etc, vi posso affermare che la Poesia E'. E' nell'aria, nelle nostre vene, nelle nostre corde, ovunque ci si giri, si può trovare poesia. Però è indubbio che chi la crea, chi la mastica ogni giorno come se fosse il pane quotidiano, non può non pensarla entro un'autonomia e al seguito di una differenziazione personale, direi quasi somatica del genere linguistico. Per dirla in maniera semplice, vi è una faglia tra la realtà poetica e la realtà vera, quella quotidiana, quella votata (tanto x intenderci) con il massacro della stessa. Vi sono poeti che non scrivono poesia, ma millantano, scrivono una cattiva prosa, spacciandola per poesia. Io mi chiedo e lo chiedo a voi, è necessario fare questo? Nessuno ha dichiarato mai che la poesia è insostituibile, necessaria, vitale...nessun medico l'ha mai prescritta come indispensabile alla vita umana. Se non la si sa comporre: la si lasci dov'è, senza deturparla, viziarla, contaminarla, senza millanteria o supponenza, senza svilirla. La poesia è una cosa seria, se si affronta con lealtà, con umiltà, con onore, se la si sente in interiore homini, può star bene esternarla, porla in lettura agli altri, proporla magari in concorsi o in convegni di studio nei quali la poesia è prevista, ma distruggerne i cardini, obbligarsi a fare poesia sterile, abbrividente di assenze, umiliata da scarsi valori letterali e lessicali, perché? La faccia chi vuole, ma solo se possiede gli strumenti atti a farla, se è nelle condizioni di generarla senza sforzo, se la stessa gli scorre nelle vene come il sangue. Non ci si può inventare poeti, per il semplice motivo che poeti si nasce: col tempo e l'esperienza si può migliorare, divenire perfettibili (mai perfetti), essendo la perfezione assente dalla nostra causa. Io dico sempre: <la poesia perfetta è quella che ogni poeta non ha mai scritta e che forse non scriverà mai>.
di Ninnj Di Stefano Busà
Vogliamo parlare ancora e ancora della Poesia? Eccovi allora, un mio ennesimo studio. Da quello che ho potuto constatare in tanti anni di frequentazione della poetica, con insegnamento in corsi universitari (15 anni), con saggi critici, numerose interviste rilasciate a testate di giornali e riviste specializzate, etc, vi posso affermare che la Poesia E'. E' nell'aria, nelle nostre vene, nelle nostre corde, ovunque ci si giri, si può trovare poesia. Però è indubbio che chi la crea, chi la mastica ogni giorno come se fosse il pane quotidiano, non può non pensarla entro un'autonomia e al seguito di una differenziazione personale, direi quasi somatica del genere linguistico. Per dirla in maniera semplice, vi è una faglia tra la realtà poetica e la realtà vera, quella quotidiana, quella votata (tanto x intenderci) con il massacro della stessa. Vi sono poeti che non scrivono poesia, ma millantano, scrivono una cattiva prosa, spacciandola per poesia. Io mi chiedo e lo chiedo a voi, è necessario fare questo? Nessuno ha dichiarato mai che la poesia è insostituibile, necessaria, vitale...nessun medico l'ha mai prescritta come indispensabile alla vita umana. Se non la si sa comporre: la si lasci dov'è, senza deturparla, viziarla, contaminarla, senza millanteria o supponenza, senza svilirla. La poesia è una cosa seria, se si affronta con lealtà, con umiltà, con onore, se la si sente in interiore homini, può star bene esternarla, porla in lettura agli altri, proporla magari in concorsi o in convegni di studio nei quali la poesia è prevista, ma distruggerne i cardini, obbligarsi a fare poesia sterile, abbrividente di assenze, umiliata da scarsi valori letterali e lessicali, perché? La faccia chi vuole, ma solo se possiede gli strumenti atti a farla, se è nelle condizioni di generarla senza sforzo, se la stessa gli scorre nelle vene come il sangue. Non ci si può inventare poeti, per il semplice motivo che poeti si nasce: col tempo e l'esperienza si può migliorare, divenire perfettibili (mai perfetti), essendo la perfezione assente dalla nostra causa. Io dico sempre: <la poesia perfetta è quella che ogni poeta non ha mai scritta e che forse non scriverà mai>.