Barbaglio
***
Ancora un lampo, di là dal giorno lieto
che si specchia nella sua liquida luce,
l'ansia tradisce un respiro d'ombre:
rastrema la ragione dell'incompletezza
e la rifonde nel duo nitore, ne elude
l'addomesticata pigrizia delle assenze,
ne fa dono di strade, perché dall'incompiuto
vi si rigeneri la vita, la prodigiosa sostanza
del perdono.
Dimorasti alla foce inestinguibile,
tu che dell'infanzia fosti la frenesia stillante
ti neghi ora alla perdenza.
Ah quella fonte, una chiarezza vi riluce,
inesplosa, qualcosa già in sé esplora
bocche inconoscibili in cui nidificare.
Saetta la rondine di mare
nel sole a perpendicolo, ripetendo il suo verso.
Si nutre il giorno di silenzi rarefatti,
s'aggronda all'oro dei mattini, tiene
alta la volontà del mondo, per congedarsi
infine come corpo morto che cede
l'ultimo palpito trascorrente.
***
Ninnj Di Stefano Busà, dal vol: L'ARTO-FANTASMA, (pref. Giovanni Raboni), Ed. Lineacultura, 2005
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Ancora un lampo, di là dal giorno lieto
che si specchia nella sua liquida luce,
l'ansia tradisce un respiro d'ombre:
rastrema la ragione dell'incompletezza
e la rifonde nel duo nitore, ne elude
l'addomesticata pigrizia delle assenze,
ne fa dono di strade, perché dall'incompiuto
vi si rigeneri la vita, la prodigiosa sostanza
del perdono.
Dimorasti alla foce inestinguibile,
tu che dell'infanzia fosti la frenesia stillante
ti neghi ora alla perdenza.
Ah quella fonte, una chiarezza vi riluce,
inesplosa, qualcosa già in sé esplora
bocche inconoscibili in cui nidificare.
Saetta la rondine di mare
nel sole a perpendicolo, ripetendo il suo verso.
Si nutre il giorno di silenzi rarefatti,
s'aggronda all'oro dei mattini, tiene
alta la volontà del mondo, per congedarsi
infine come corpo morto che cede
l'ultimo palpito trascorrente.
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Ninnj Di Stefano Busà, dal vol: L'ARTO-FANTASMA, (pref. Giovanni Raboni), Ed. Lineacultura, 2005