Anch'esse premono per aprirsi
*
Le rose si schiudono anche qui,
dietro i muri o nei cortili di periferia,
tra lattine di birra e silenzi.
Hanno strani effluvi e pulviscoli,
anch’esse premono per aprirsi
un varco tra le stelle,
oltre i viottoli, tra il mare e le case,
spuntano a cespugli, le rose vespertine, selvatiche,
anche sui muri delle tangenziali,
le fa ondeggiare il respiro del sole,
e svettano le cimase delle foglie
lungo le dorsali dei monti a primavere.
Hanno il respiro lungo di un cielo
che non vuol cadere, perché oltre
c’è la luce, un empito che esala
dalla terra dei vivi.
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Le rose si schiudono anche qui,
dietro i muri o nei cortili di periferia,
tra lattine di birra e silenzi.
Hanno strani effluvi e pulviscoli,
anch’esse premono per aprirsi
un varco tra le stelle,
oltre i viottoli, tra il mare e le case,
spuntano a cespugli, le rose vespertine, selvatiche,
anche sui muri delle tangenziali,
le fa ondeggiare il respiro del sole,
e svettano le cimase delle foglie
lungo le dorsali dei monti a primavere.
Hanno il respiro lungo di un cielo
che non vuol cadere, perché oltre
c’è la luce, un empito che esala
dalla terra dei vivi.