ROMANZO: SOLTANTO UNA VITA di Ninnj Di Stefano Busà
a cura di Franco Campegiani
“E' più facile che un cammello entri nella cruna di un ago che un ricco nel Regno dei Cieli". Questo romanzo di Ninnj Di Stefano Busà, "Soltanto una vita" (Kairòs Editore), sembrerebbe smentire l'assunto, mentre in realtà lo conferma ampiamente, in quanto il detto evangelico evidenzia la difficoltà per i potenti, ma non l'impossibilità, di vivere con sentimenti di rispetto e di altruismo, di fraternità e di amore (difficoltà, d'altro canto, comune agli uomini e alle donne di qualsiasi ceto e posizione sociale). "Soltanto una vita" è la narrazione edificante dei buoni sentimenti e dei valori positivi, calati in contesti sociali dove mai si potrebbe sospettare della loro esistenza. Parliamo dell' high society internazionale che nell'immaginario collettivo naviga negli ori e nei privilegi, nelle feste e nei lussi sfrenati, dedita all'affarismo e agli intrighi più spericolati. Nel romanzo in questione si fa invece portatrice, senza cedimenti retorici, di impegno etico, di sani affetti e di rigore morale. I protagonisti, bersagliati da un destino avverso, riescono a contenerne l'aggressione, risorgendo sempre e comunque dalle sventure. Scrittura scorrevole ed attraente, rasserenatrice, anche se di forte impatto psicologico e analitico. Nell’immergersi nella lettura di questo romanzo il lettore si sente protagonista esso stesso della grande vicenda esistenziale che non perdona nessuno in fatto di disagi, di dolore, di tormenti e afflizioni, ma ne esce quasi corroborato e pronto a lottare, a sovrastare la sorte avversa, in una chiave di volta che è dominata da un linguismo eccezionale e da un tessuto narrativo che controlla una componente lirica di enorme spessore culturale. Vi sono passaggi, interazioni, meditazioni e descrizioni che sono di puro lirismo. Franco Campegiani
a cura di Franco Campegiani
“E' più facile che un cammello entri nella cruna di un ago che un ricco nel Regno dei Cieli". Questo romanzo di Ninnj Di Stefano Busà, "Soltanto una vita" (Kairòs Editore), sembrerebbe smentire l'assunto, mentre in realtà lo conferma ampiamente, in quanto il detto evangelico evidenzia la difficoltà per i potenti, ma non l'impossibilità, di vivere con sentimenti di rispetto e di altruismo, di fraternità e di amore (difficoltà, d'altro canto, comune agli uomini e alle donne di qualsiasi ceto e posizione sociale). "Soltanto una vita" è la narrazione edificante dei buoni sentimenti e dei valori positivi, calati in contesti sociali dove mai si potrebbe sospettare della loro esistenza. Parliamo dell' high society internazionale che nell'immaginario collettivo naviga negli ori e nei privilegi, nelle feste e nei lussi sfrenati, dedita all'affarismo e agli intrighi più spericolati. Nel romanzo in questione si fa invece portatrice, senza cedimenti retorici, di impegno etico, di sani affetti e di rigore morale. I protagonisti, bersagliati da un destino avverso, riescono a contenerne l'aggressione, risorgendo sempre e comunque dalle sventure. Scrittura scorrevole ed attraente, rasserenatrice, anche se di forte impatto psicologico e analitico. Nell’immergersi nella lettura di questo romanzo il lettore si sente protagonista esso stesso della grande vicenda esistenziale che non perdona nessuno in fatto di disagi, di dolore, di tormenti e afflizioni, ma ne esce quasi corroborato e pronto a lottare, a sovrastare la sorte avversa, in una chiave di volta che è dominata da un linguismo eccezionale e da un tessuto narrativo che controlla una componente lirica di enorme spessore culturale. Vi sono passaggi, interazioni, meditazioni e descrizioni che sono di puro lirismo. Franco Campegiani